L’obesità.
Secondo L’Organizzazione Mondiale della Sanità, l'obesità è una condizione medica caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo che può portare effetti negativi sulla salute, con una conseguente riduzione dell'aspettativa di vita.
D’altra parte, è fondamentale concepire l’obesità come un problema di salute nel quale le variabili psicologiche giocano un ruolo importante; solo se lo si intende come un disturbo che va oltre la dimensione fisica e la questione del mangiare è possibile comprendere che il controllo dell’alimentazione non è un semplice atto di volontà, bensì affonda le radici nei fattori motivazionali della persona, nella dinamica della sua storia individuale, familiare e sociale.
Certamente rimane imprescindibile l’aspetto medico, la cura di un corpo a rischio di gravi patologie cardiache, vascolari, ossee e quant’altro, ma c’è di più.
Al di là del significato particolare che assume il cibo nella storia di ogni individuo, del suo ruolo nella convivialità e del suo utilizzo come mezzo per regolare le emozioni, pur tutti aspetti certamente rilevanti in ogni sintomatologia alimentare, l’obesità racconta ancora un’altra storia.
L’obesità non è un mero aumento di chili, è piuttosto un aumento del bisogno di proteggersi o di attirare provocatoriamente e dolorosamente l’attenzione.
La questione è quindi sempre nel rapporto con l’altro: in questo caso un rapporto appesantito, oberato, che si inscrive in un corpo troppo pieno e mostra un eccesso di feroce autosvalutazione e impotenza.
Un eccesso di alimentazione che mostra la mancanza della misura.
Le persone obese non sanno dare peso alle loro parole, piuttosto cercano la misura altrove, sia quando si lamentano che gli altri non sanno aiutarli, sia quando rifiutano ogni misura data dall’altro, perché di fatto anche nel rifiuto svelano come sia l’altro il detentore del metro di misura.
Il ruolo della psicoterapia nel trattamento dell'obesità
In terapia, nel rispetto dei tempi e dei modi di ciascuno, la misura di ognuno viene costruita tramite le parole dette e lavorate insieme, parole che hanno degli effetti sul corpo, in un movimento dal vuoto vissuto come angosciante pozzo senza fondo da riempire a tutti i costi, ad uno spazio da arredare con le nostre parole.
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